venerdì 5 ottobre 2007

Costa Rica. A due giorni dal referendum, barcolla il fronte del "No"

In vista del referendum popolare sul Cafta del 7 ottobre, in Costa Rica si continua a discutere del memorandum scritto dal vicepresidente della Repubblica e che delineava una strategia per il fronte del “No”.
Secondo Edgar Morales, segretario aggiunto dell'Anep (Asociación Nacional de Empleados Públicos y Privados), "la rinuncia del vicepresidente della Repubblica, il signor Kevin Casas, e il ritiro del deputato (nonché cugino del Presidente della Repubblica) Fernando Sánchez, non risolve, in assoluto, la questione relativa al famoso memorandum per la campagna per il 'Sì' al Trattato di libero commercio. In molte imprese, nazionali e internazionali, si cerca ancora di corrompere la coscienza dei lavoratori, intimidendoli e anche comprandoli, con il sostegno del ministro del Lavoro e della Sicurezza sociale e del Tribunale supremo elettorale. Questo viola il Codice del lavoro, la Legge elettorale e le norme internazionali per la tutela del lavoro e della costituzione. Il presidente della Repubblica e già premio Nobel per la pace, Oscar Arias Sánchez, attraversa tutto il Paese offrendo buoni spesa, titoli di proprietà sulla terra, borsa di studio, case, facendo pressione e comprando la gente più umile affinché voti a favore del Trattato di libero commercio”.

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